Il paese
Turri sorge nel cuore della Marmilla pianeggiante, tra la Giara di Gesturi e quella di Siddi. Il panorama che si può godere dal paese è piuttosto vario: in primavera è infatti possibile ammirare il verde colore dei campi coltivati, mentre in estate prevale il colore intenso della terra. Le popolazioni hanno occupato questo territorio sin dall'epoca nuragica: nella zona esistono numerosi nuraghi come quelli di Bruncu Monti Ari, Turriga, Sirissi e i due nuraghi complessi di Cabonu e su Senzu. Dei periodi successivi, punico e romano, non sono stati rinvenuti reperti. Le case a corte, tipiche costruzioni delle zone della Marmilla, sono piuttosto numerose. Queste case sono circondate da alti muri, dietro l'abitazione c'è un piccolo orto e davanti un vasto cortile, che si affaccia sulla strada con un ampio portale. I più antichi portali di Turri risalgono all'Ottocento, ma sono numerosi anche quelli del secolo scorso.
Sono diverse le tappe che un visitatore può effettuare all'interno del paese. Si consiglia la visita alla chiesa di S. Sebastiano del 1600, di fronte alla quale sorge una costruzione risalente alla seconda metà dell’Ottocento, sede del Monte Granatico. Esternamente l'edificio ha un pregevole aspetto signorile con decorazioni palladiane sopra l'architrave delle finestre, che dimostrano l'appartenenza dell'autore alla scuola classicheggiante formatasi in Sardegna in epoca sabauda. Si consiglia inoltre una visita nel piccolo centro storico dove è possibile visitare le costruzioni tipiche della Marmilla, le case a corte. Da visitare anche il suggestivo parco degli ulivi e il cimitero monumentale di S. Elia. A settembre nel paese viene svolta una singolare manifestazione: la mostra degli spaventapasseri. Come noto Turri condivide con San Gavino il primato nella produzione dello zafferano, l'oro rosso sardo.