Il territorio
Il territorio di Jerzu si estende su una superficie prevalentemente collinare; la parte meridionale è caratterizzata dalla presenza dell'ampia valle del Rio Quirra, che origina in località Genna 'e Cresia, per poi dirigere verso Sud. L'intera area appare coltivata specialmente a vigneti, alternati ad uliveti. A nord del massiccio del Monte Ferru, si estende la vallata del Pelau, una ricca campagna coltivata a vigneti e frutteti. il fiume Pelau, che segna il confien con il territorio di Gairo, a monte è noto come rio Pardu. Proprio nella profonda vallata del rio Pardu, a 450 metri di altezza, si trova il centro abitato, sormontato dalle magnifiche formazioni dei tacchi dell'Ogliastra, in ottima posizione panoramica. Il paese si sviluppa in uno spettacolare e particolare abbraccio dei tacchi, in un percorso attrezzato per la pratica sportiva del Free Climbing, meta ambita del turismo ambientale ed enogastronomico. Alcuni percorsi possono rivelarsi interessanti sotto l'aspetto naturalistico e geologico e sono percorribili anche grazie all'ausilio di alcune Cooperative Turistiche locali che offrono la possibilità di indimenticabili escursioni a piedi, in mountain bike e coi quad.
Anche a Jerzu non mancano testimonianze storiche risalenti al periodo Neolitico e al periodo Nuragico. Il magnifico torrione di Corongiu ha rivelato tracce di insediamenti punici e romani, più precisamente si tratta di una necropoli costruita su un precedente insediamento di età nuragica, ora completamente distrutta. I primi insediamenti umani prossimi all'attuale centro abitato sono situati a Tecodì dove, durante i lavori per la costruzione del campo sportivo, si rinvennero alcuni bronzetti, punte di freccia e proiettili di pietra. Ma tutta la zona è particolarmente ricca di testimonianze archeologiche, come i villaggi nuragici di Pissu 'e monti, di Gessidu e di Gedili, ma anche nuraghi che si trovano a Pelau, avamposto del paese che guarda al mare; particolarmente conosciuto è il nuraghe di Pira 'e Mau, nel quale nel 1883 un contadino trovò sei spade votive di bronzo, una delle quali è conservata al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.