Il paese
Lanusei (Lanusèi in sardo) è un comune italiano di 5.478 abitanti, capoluogo ,con Tortolì la città più popolosa, della provincia dell'Ogliastra in Sardegna, è sede vescovile dell'omonima diocesi, di Tribunale, dell'Azienda Sanitaria Locale (ASL nº 4 di Lanusei) e relativo ospedale.
L'importanza storica della presenza del clero nel paese è dovuta in primo luogo ai Salesiani che a Lanusei edificarono la prima loro casa della Sardegna il 14 giugno 1902. La diocesi di Lanusei (o "dell'Ogliastra") comprende anche comuni non rientranti nella provincia dell'Ogliastra, come Villaputzu, in provincia di Cagliari. A Lanusei è presente uno degli osservatori astronomici pubblici più grandi d'Ogliasta: l'Osservatorio Astronomico F. Caliumi, posto sul monte Armidda, a circa 1100 m s.l.m.
Con i suoi 5.437 abitanti risulta essere il capoluogo di provincia meno popoloso d'Italia.
Le testimonianze storiche relative al primo borgo risalgono al XII secolo. A questo periodo risale la documentazione ecclesiastica l'unica in cui sia citato il centro ogliastrino.
La vita del borgo risale a parecchi secoli addietro essendo l'area abitata fin dal periodo preistorico.
Numerose sono le tracce relative al periodo neolitico (scarti di lavorazione e alcune punte di freccia in ossidiana) ancora maggiore la documentazione relativa al successivo periodo nuragico.
La zona maggiormente interessante è quella detta Selene posta in posizione dominate rispetto alla città. Si tratta di un altipiano oggi opportunamente attrezzato e aperto ai flussi turistici.
Numerosi sono gli studiosi che hanno visitato il territorio, alcuni di questi (Alberto La Marmora, Giovanni Spano, Mackenzie e Usai) hanno provveduto ad annotare le loro impressioni.
Gli scavi nell'area sono iniziati nel 1837 per poi proseguire, con alterne fortune, fino ai primi decenni del secolo scorso.
Nel 1956 viene individuata una tomba dei giganti.
Successivamente, nel 1964, torna alla luce una seconda tomba.
I dati raccolti parlano di una zona montana densamente abitata con insediamenti sparsi e variamente dislocati.
La presenza delle due tombe dei giganti la cui datazione oscilla tra il XIV (Tomba I) e il XII secolo (Tomba II) dimostra che l'area di Seleni visse, durante il periodo nuragico, un momento florido con una popolazione stanziale abbastanza numerosa. Entrambe i monumenti, sottoposti a regolari scavi, sono oggi visitabili.