Il paese
Calangianus è un comune italiano di 4.175 abitanti della provincia di Olbia-Tempio in Sardegna. Sorge su un altopiano granitico a 518 metri s.l.m., ai piedi del monte Limbara.
In epoca preistorica risulta abitato, come testimoniano vari ritrovamenti archeologici, già nell'età del rame ma il primo riferimento al toponimo si ha nel medioevo, nel 1162 con la bolla di papa Alessandro III con cui si cita la cappella Santi Jacobi de Calegnano. Notizie più concrete su Calangianus si hanno però solo sotto la dominazione Aragonese, quando su alcuni documenti notarili si trova un trattato Pisano nel quale si cita la Villa Calanjanus de Geminis Josso, probabilmente un piccolo villaggio di poche decine di persone. Successivamente le carestie e le pestilenze che flagellarono tutta la Gallura non risparmiarono Calangianus, ma al contrario di altri centri non venne abbandonato completamente e lentamente, dal seicento in poi ritrovò lo sviluppo demografico, diventando il secondo centro della Gallura per numero di abitanti.
Le numerose chiese che sorsero nel paese e nelle campagne circostanti, specie nella seconda metà del '700, sono la prova evidente del forte ripopolamento di queste terre e la consacrazione della chiesa di Santa Giusta dette l'ulteriore spinta propulsiva allo sviluppo della piccola comunità calangianese. Le attività produttive rimasero l'agricoltura e la pastorizia fino agli inizi dell''800, quando alcuni imprenditori francesi si stabilirono in paese dedicandosi all'estrazione del sughero e trasformando le fitte sugherete dell'Alta Gallura in un'enorme fonte di ricchezza sostenibile. L'attività divenne ben presto redditizia e gran parte della popolazione si dedicò lentamente all'estrazione e alla trasformazione del sughero. Calangianus diventerà in seguito uno dei 100 comuni più industrializzati della penisola.
La chiesa parrocchiale di Santa Giusta sorge nell'omonima piazza. Venne fatta costruire nel '500 dal generale aragonese Mosen. In seguito a un ampliamento,la parrocchia viene consacrata nel 1736 e dedicata alla martire Santa Giusta. Si tratta di uno splendido esempio di architettura granitica gallurese,caratterizzata da un interno molto ricco di affeschi e rappresentazioni marmoree.
Gli oratori di Santa Croce e Nostra Signora del Rosario
Eretta intorno al 1646 affianco alla parrocchia,la chiesa granitica di Santa Croce è sede dell'omonimo oratorio di cui si hanno notizie già dal 1616. All'interno di questa si trova la rara opera di Andrea Lussu di Irgoli,"L'Assunzione della Vergine". L'oratorio di Nostra Signora del Rosario venne edificato tra il 1600 e il 1700 ed è sede dell'omonima confraternita. Da non perdere il Museo Diocesiano d'Arte Sacra,che si trova presso l'oratorio e propone una ricca esposizione di pezzi preziosi del XVI e diciottesimo secolo.
La chiesa di Santa Maria degli Angeli è stata edificata nel 1705 come chiesa del convento retrostante. Chiesa granitica di grande interesse architettonico,che presenta sopra il portone un bassorilievo a mezzaluna rappresentante "Il coro degli angeli",opera dell'artista locale Mario Savigni, in marmo macinato e cemento bianco.
Il convento dei frati Cappuccini è stato edificato nel 1705. Ora vi sorge il suggestivo Museo del Sughero.
La chiesa di Sant'Anna risale al 1665,come attesta un'iscrizione sulla facciata laterale. Si tratta di una piccola chiesa in granito,che conserva all'interno un rilevante dipinto ottocentesco raffigurante Sant'Anna,attribuito al Marghinotti.