Il paese
Fordongianus è un comune italiano di 920 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna, nella regione storica del Barigadu.
È situato sulla sponda sinistra della valle del Tirso, sorge sui resti dell'antica sede fortificata di Forum Traiani. Il paese è noto per la presenza di un complesso termale di età romana risalente al I secolo d.C.
Fordongianus, l'ex Forum Traiani, è particolarmente importante per la sua posizione geografica che lo vede incuneato tra i monti della valle del Tirso, naturale via di penetrazione dalla pianura all'entroterra e punto di contatto tra i due diversi mondi. La città è presente nell'Itinerario antonino, lungo la strada che da Tibula attraversa l'interno dell'isola fino ad Othoca.[2]
Fin dalla sua fondazione fu un centro rinomato per le sue terme, che sfruttavano una fonte naturale di acqua calda e curativa.
Qui si trova un'iscrizione che testimonia come l'attività delle genti della Barbaria fosse ancora viva nel I secolo d.C. poiché furono queste a dedicare un'iscrizione ad un imperatore, probabilmente Tiberio, rinvenuta nel Forum Traiani.
L'antico nome di Forum Traiani parrebbe assai allusivo sulla sua fondazione, ma ingannevolmente: la città non fu fondata da Traiano, ma il forum suggerisce piuttosto che la città dovesse essere un punto di incontro e pacifico scambio commerciale tra le popolazioni romanizzate e quelle non ancora sottomesse a Roma e parzialmente indipendenti dell'interno.
Come già accennato in precedenza, tra le motivazioni originarie dell'insediamento, si pone la presenza di una fonte d'acqua naturalmente calda e curativa. Sfruttando la fonte sorse, proprio presso il fiume, un vasto edificio termale (che costituisce oggi il nucleo dell'attuale area archeologica) caratterizzato da una grande piscina, in origine coperta, in cui giungono le acque calde temperate con un'aggiunta di acqua fredda.
L'aspetto curativo delle terme è sottolineato dal rinvenimento di due statue del dio Bes, divinità legata ai culti salutiferi, e la loro importanza è messa in evidenza dalla recente scoperta di un piccolo spazio sacro dedicato alle ninfe, divinità delle acque.
Le terme presentano i resti di tre ambienti: il calidarium, il tiepidarium, il frigidarium. In origine le terme erano coperte da un tetto sostenuto da archi che univano tra loro le varie vasche creando delle volte a botte. Sui bordi delle vasche sono incisi dei disegni che rappresentano le ninfe che erano le divinità dell'acqua. Il pavimento era fatto a mosaico (rimangono alcune tracce) e il soffitto delle vasche era fatto con pasta vitrea azzurra per ricordare il riflesso dell'acqua. L'accesso alle terme era probabilmente a sud, dove si apriva un'ampia piazza lastricata, delimitata da una scalinata.
Recentemente si è dato un nuovo impulso allo sfruttamento delle terme con la costruzione di uno stabilimento e di una struttura ricettiva. A Fordongianus le acque termali, sgorgano da sorgenti naturali. La classificazione chimico-fisica le definisce acque salse o cloruro sodiche e termoattive e sgorgano ad una temperatura di 56 °C per tutto l'anno. Sono utilizzate in diverse applicazioni come elemento multifunzionale di benessere, con risultati benefici sull'organismo e in particolare con effetti immunologici.
Nel V secolo Fordongianus era sede vescovile, verso il IX-X secolo la diocesi fu soppressa e unita alla diocesi di Santa Giusta.
In un'area vicina all'attuale centro abitato è stato rinvenuto l'anfiteatro, vicino alla necropoli tardo-antica sulla quale fu edificata nell'XI secolo la chiesa di San Lussorio.
Il paese è conosciuto, inoltre, per le cave di trachite rossa, verde e grigia. Queste pietre vennero utilizzate per la costruzione delle case a Fordongianus ma anche nei paesi limitrofi. Ancora oggi la trachite viene utilizzata dagli scalpellini del luogo, non solo per edificare case ma anche per altre opere di abbellimento di edifici.