La città
Sennori è un comune italiano di 7.405 abitanti[1] in provincia di Sassari in Sardegna, nella regione storica della Romangia, Sennori fa parte dell'Associazione nazionale città del vino dal 1987 (anno di fondazione della stessa) è il primo comune della Sardegna a ricevere il titolo, fa anche parte dell'Associazione nazionale città dell'olio.
Sennori, disposto ad anfiteatro tra colline e una valle, si apre sul golfo dell'Asinara, nel nord della Sardegna. Questa posizione permette di godere di un notevole panorama sulle coste del golfo da Stintino a Castelsardo, isola dell'Asinara compresa. È circondato da campagne fertili ricche di oliveti, frutteti e vigne che sono la fonte primaria dell'economia sennorese e da cui si ottengono ottime produzioni di vino e di olio d'oliva.
Collocato ad un'altitudine di 277 m sul livello del mare, ha una popolazione di oltre 7.000 abitanti ed una superficie territoriale di km 31,43. Sennori è adagiato su una collina di tufo calcareo, ai cui piedi si estende l'intero arco del Golfo dell'Asinara. Stretto tra i territori dei comuni di Sassari, Osilo e Sorso, ha un suolo abbastanza fertile e intensamente coltivato; vi dominano le colture dell'olivo, della vite e, lungo tutta la vallata solcata dal fiume Silis, quelle degli alberi da frutta e del carciofo. Scarsamente praticata la pastorizia, praticata perlopiù da allevatori provenienti da altre località.
Nel centro storico di Sennori e nella vicina periferia si trovano vari edifici di culto cattolico romano: il principale la cui facciata ed il campanile sono visibili da vari angoli del paese, è dedicata a san Basilio Magno. L'edificio è di origine cinquecentesca il cui restauro si e tenuto tra maggio e ottobre 2015[2], e fu completamente ricostruito negli anni cinquanta del XX secolo. Gli altri edifici minori sono quelli di Santa Croce, risalente al Quattrocento, i resti di quello del Rosario, il settecentesco di Santa Lucia, e quello campestre di San Giovanni Battista (dove si svolge l'omonima festa).
Nel territorio comunale di Sennori domus de janas, nuraghi e tombe dei giganti si alternano ad ambienti di forte impatto panoramico e a struttura richiamanti, direttamente ed indirettamente, il lavoro della terra (in particolare mulini ad acqua e pinnettas). La realtà monumentaria del territorio di Sennori appare fortemente legata alla storia dell'acqua e dell'agricoltura. Non è casuale che rilevanti testimonianze archeologiche ed interi areali vengano a legarsi distintamente all'elemento idrico, esprimendo attorno ad esso significative densità monumentali ed antropiche. Si vedano ad esempio i siti di "Funtana de Su Anzu" e "Sutis Funtana di Sa Conza" (nei cui pressi è individuabile una domus de janas pluricellulare), "Badde Pattu" e la "fontana Geridu".
Seguendo le classiche seriazioni per fasi dell'archeologia, il territorio di Sennori presenta un buon numero di domus de janas, vale a dire piccoli cimiteri familiari ai margini di nuclei di stanziamenti neolitici a base presumibilmente agricola. Di grande pregio strutturale e decorativo è la domus de janas del Beneficio parrocchiale. Si tratta di una delle più interessanti domus de janas della preistoria isolana, di tipo pluricellulare e decorata a rilievo.
La sua afferenza al centro urbano ne fa una qualificata presenza per l'abitato, per i residenti ed i flussi di visite. È scavata in un costone calcareo ancora utilizzato come cava. Sempre del periodo preistorico, si ricorda il complesso Serra Crabiles comprendente numerose domus de janas che hanno restituito idoletti femminili neolitici.
Le attestazioni nuragiche si esprimono sia con episodi monumentali di tipologia monotorre che con complessi articolati e dotati di villaggio. Ad esempio il nuraghe Badde Margherita, a sud ovest del nuraghe del ponte Rio Silis, è un tipico nuraghe monotorre. A 5 m. ad est del nuraghe si può osservare uno ziro infisso nel terreno, del diametro di 0,90m. Il nuraghe Badde Puttu, a nord est del Monte Uri, viene descritto come un nuraghe complesso con tracce di villaggio, con tratti di cortina muraria. Tracce di catillus e di embrici. Il complesso Su Nuraghe si trova a nord del nuraghe Margherita. Numerose sono le tracce di capanne a pianta circolare. Nelle immediate vicinanze vi sono strutture a pianta rettilinea.
È di interesse per singolarità tipologica, la tomba di giganti di Oridda. Essa costituisce un monumento unico nel suo genere per una serie di caratteristiche tipologiche che permettono di definirla una tomba di tipo dolmenico e ortostatico. Il monumento è scavato nella roccia ed è interamente foderato in muratura, mentre la facciata è stata monumentalizzata con una stele quadrangolare nella quale si apre il portello e con esedra ad ortostati. All'interno della tomba sono stati rinvenuti gli scheletri di 27 individui, di cui venti tra uomini e donne, sei bambini e un feto. La ceramica rinvenuta conferma una cronologia all'interno del Bronzo medio.
Mentre la fase punica non appare ancora documentata con apprezzabile evidenza, di sicuro interesse è il dato della romanizzazione che sembra esprimersi con episodi archeologici relativi a zone autonome che a diretto contatto con precedenti occupazioni nuragiche. La fase medievale ripropone l'antico nome di Romania all'interno del giudicato di Torres nella Curatoria di Romangia o Romania e Montes, entro la quale è attestato Sennori (insieme a Sassari, Osilo e Sorso).
Ai confini col territorio di Sorso si distingue per interesse e recenti significative ricerche archeologiche la problematica legata al centro scomparso di Geridu.
Gianni Careddu, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons - Testi WIKIPEDIA